Anche quest’anno la fiera della piccola e media editoria di Roma mi ha vista partecipante, più attiva dei due anni precedenti.
Conosciamo tutti, almeno noi che bazzichiamo l’ambiente, di cosa si tratti: tante case editrici che espongono i loro libri, tanti incontri a ogni ora. Nonostante la calca e il caldo, soprattutto nelle sale delle presentazioni, ritorno contenta e abbastanza soddisfatta da questi due giorni pieni.
Cosa mi porta a dire di essere soddisfatta? Non sono i libri, anche se ammetto di averne comprati più del dovuto, ma le persone. Riuscire a riconoscere un volto visto soltanto su internet, dare una voce a persone con cui hai avuto scambi di mail e di messaggi mi ha fatto sentire parte di qualcosa. L’elenco sarebbe lungo e rischierei di dimenticarmi qualcuno, ma spero sia arrivata la mia felicità alle persone che ho incontrato e che mi hanno accolta calorosamente. Un momento particolare lo devo menzionare: BloggerInStand organizzato da Silvia di Exòrma: ho conosciuto Claudio Morandini di cui vi parlerò molto presto.
Poi ci sono i libri: tantissimi. Un enorme ventaglio di volumi per tutti i gusti. I miei occhi probabilmente avranno avuto una strana luce mentre mi lasciavo trasportare avanti e indietro da titoli e copertine, indecisa su cosa portar via con me. Tante sono le case editrici valide, però mi domando: più libri… più liberi? Sarà una banalità ma questa enorme offerta di libri è necessaria, indispensabile, utile? Tutti i libri che ogni anno vengono pubblicati hanno qualcosa da insegnare o da lasciarci qualcosa che possa renderci liberi di pensare?
A voi l’ardua sentenza, io vi lascio qualche foto, poche perché non potevo permettermi di scaricare la batteria del cellulare, e i libri che ho ritenuto indispensabili per me (qualcuno ho dovuto lasciarlo lì, altri li ho portati da casa per l’autografo).